Mercatino di Natale, deturpamento o guerra fra associazioni di categoria?

mercatino di natale
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Palermo – Sta suscitando molto clamore il mercatino natalizio che ha fatto recentemente la sua comparsa in centro città.

Oggetto della polemica sarebbero i gazebo (o capannine) dislocate lungo la via Emerico Amari, via Ruggiero Settimo e via Magliocco che sembrerebbero oscurare le vetrine dei negozi.

Polemiche che inevitabilmente hanno diviso l’opinione pubblica, con Confcommercio che ne chiede l’immediata rimozione o spostamento ma anche cittadini che si trovano favorevoli al provvedimento. E chi focalizza l’attenzione sul tessuto commerciale restìo ai cambiamenti.

Lo stato dei luoghi con la dislocazione dei casotti lungo via Ruggiero Settimo. Le capannine sono state posizionate a centro strada, consentendo il transito pedonale in entrambe le direzioni.

Consultando le autorizzazioni e pareri all’interno del portale online del Comune di Palermo, scopriamo che il mercatino lungo via Ruggiero Settimo e parte di via Magliocco è organizzato dalla Confartigianato Imprese Sicilia, con durata fino al 31 Dicembre 2021. E ne alleghiamo Determina Dirigenziale assieme  alle prescrizioni della Sovrintendenza citate nella stessa Determina.

Il mercatino dislocato invece lungo via Emerico Amari è organizzato da Artigianando, associazione che raggruppa svariati operatori artigiani locali e con Alab che partecipa come parte espositiva.

A questo punto poniamo un paio di quesiti: è possibile che sullo sfondo ci sia una contrapposizione fra associazioni di categoria e che abbia innescato, l’ennesima, guerra fra poveri?

E infine, in che maniera verrebbero oscurate le vetrine (alla luce dello spazio constatato) se poi lo stesso mercatino funge da attrattore per nuovi e ulteriori potenziali clienti per le attività commerciali stabili?

E voi che ne pensate? Date un vostro parere.

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10 Thoughts to “Mercatino di Natale, deturpamento o guerra fra associazioni di categoria?”

  1. Orazio

    Pure io interpreto questa polemica come una lotta tra associazioni di categoria.

    La trovo sterile e noiosa.

  2. Anonimo

    Visto che tutti hanno ragione e tutti devono avere gli stessi diritti
    Io avrei chiuso al transito via libertà da piazza Croci fino a piazza Ruggero Settimo o anche meno stante il numero degli stand
    (forse c era pure lo spazio per lasciare una corsia di bus) ed allocato lì i gazebo

    Ovviamente si interdiva il posteggio ( nella parte più vicina alla corsia centrale) nella corsia laterale per permettere il transito degli autobus e delle auto

    Così facendo nessuno si lamentava, anzi mi pare che si dava un po di vita in più a quella parte di via libertà che spesso è desolatamente vuota anche nelle domenica e nei festivi, intendo quella prossima a piazza delle Croci

  3. Orazio

    E comunque, parlando di Confcommercio, sono quelli che fino a ieri lottavano con tutti i mezzi contro la pedonalizzazione di via Ruggiero Settimo.

    E’ da sempre che sono contro tutto. Chi li ascolta più?

    E però quando hanno aperto i centri commerciali (che hanno ammazzato il commercio in città) non li ho sentiti particolarmente ciarlieri.

  4. vicchio65

    @anomino: ma siamo pazzi?!?!? 🙂 e rovinare la stupenda via libertà piena di auto ferme ai semafori?!?! Già ci basta il tram! 🙂
    E’ chiaramente una guerra tra associazioni, ma anche segno che Confcommercio manca di rappresentanti all’altezza del proprio ruolo, altrimenti non avrebbero sposato una lamentela quantomeno discutibile…magari strizzano l’occhio a qualche papabile futuro amministratore.
    Di fatto, siamo davanti ad una iniziativa tipica natalizia, ampiamente diffusa in tutte le città, dai toni vagamente turistici ma non per questo da demolire con tale veemenza.
    Tanto chiasso per nulla, come per la ruota panoramica o per lo spot della formula 1

  5. BELFAGOR

    Mario Dell’Oglio, imprenditore e proprietario di uno dei più esclusivi negozi di Palermo , ha deciso di guidare la “ribellione” dei commercianti contro le capanne natalizie di via Ruggero Settimo.
    La vicenda ha avuto inizio con un pubblico appello al decoro:
    “La collocazione al centro della via Ruggero Settimo del mercatino di Natale è un’offesa ai commercianti del centro, oltre che l’ennesimo segnale di impoverimento culturale di tutto il contesto”
    Strano che Mario Dell’ Oglio solo ora si è accorto “dell’ impoverimento culturale” di via Ruggero Settimo.
    Certamente le “capanne natalizie” non sono particolarmente belle ma accusarle di essere la causa “ dell’ impoverimento culturale” dell’ ex salotto buono della città , ci sembra esagerato.
    A chi lo accusa di fare una battaglia per difendere i privilegi dei commercianti, Dell’ Oglio risponde piccato :
    “Io gioco nella stessa squadra degli artigiani che espongono il loro prodotto nelle capanne e non permetterò a nessuno di far passare l’idea che questa partita si giochi tra i ricchi e cattivi commercianti di via Ruggero Settimo contro i virtuosi artigiani, non è così e mai così sarà”
    E allora ?
    “Prendiamo questa spiacevole vicenda come un’opportunità per fare città insieme veramente, fuori dagli schemi della correttezza formale, ma dentro la realtà. Per esempio, c’è un problema di risorse per illuminare via Ruggero? Perché non farlo in sinergia con noi commercianti?”.
    Ma l’ imprenditore Mario Dell’ Oglio si è accorto solo ora che via Ruggero Settimo è mal illuminata?
    Ci sono volute le “capanne natalizie” per scoprire il degrado e la sporcizia dell’ ex salotto buono di Palermo?
    Mario Dell’ Oglio, che si dichiara “orlandiano” solo ora si rende conto della deriva di questa città?
    “ Noi vogliamo il dialogo. Non ci siamo lamentati eccessivamente per i problemi, per l’immondizia, per i cantieri infiniti, per un calo mostruoso di presenze. Siamo sempre stati collaborativi, senza mai ricevere risposte. Viviamo nel centro abbandonato. Io sono favorevolissimo alla pedonalizzazione, ma se non c’è un progetto coerente, cosa hai fatto? Hai preso un’autostrada e l’hai chiusa al traffico”.
    Dell’ Oglio vuole, come tutti i cittadini che amano questa città dialogare con l’amministazione, invece ….
    “ Si è scavata una voragine tra cittadini e amministrazione, certi silenzi sono incredibili. Io sono uno orlandiano, se così si può dire, adesso mi dichiaro deluso. L’ho votato, ma non mi interessa più la discussione sui massimi sistemi, preferisco parlare delle scelte che hanno conseguenze sulla mia vita di imprenditore, di commerciante impegnato che ancora mantiene la sua attività e, specialmente, il negozio storico del 1957. Ora provo davvero una grande amarezza. Come posso spiegarlo? Lo stato d’animo di chi parla senza essere nemmeno ascoltato”.

    P.S. Mario Dell’ Oglio , dopo trent’ anni si è reso conto che il …re è nudo.
    Se via Ruggero Settimo è da anni degradata, non è certo colpa degli artigiani delle “capanne natalizie” ma di chi ha “amministrato” questa città e di chi ha chiuso gli occhi, e tappato il naso, in questi trent’ anni.

  6. BELFAGOR

    Mentre ci dividiamo sulle ” baracche natalizie” di via Ruggero Settimo, Palermo affonda .
    C’è solo l’imbarazzo della scelta.
    Il sindaco Orlando e l’assessore Maria Prestigiacomo hanno vietato il transito veicolare e pedonale in un tratto di via Bonello, compreso tra la via Gioeni , piazza Domenico Peranni e via Gioiamia, dopo le abbondanti piogge che hanno fatto …….esondare il fiume Papireto.
    E’ stato necessario l’intervento dell’Esercito chiamato in soccorso dai tecnici del Comune, per evitare il peggio
    Strade, box e cantine allagati, il sottopasso di via Belgio chiuso al traffico per diverse ore, vie trasformate in fiumi, automobilisti intrappolati nelle vetture. Allagata anche la bretella di via Ugo La Malfa.
    Le maggiori criticità, nei giorni scorsi, si sono riscontrati a Mondello e allo Zen con le strade trasformate in fiumi, in via Lanza di Scalea dove in alcuni punti non era possibile attraversare la strada e in via Luigi Einaudi dove le caditoie erano otturate.
    I negozi e le portinerie sono state quindi costrette a dotarsi di alcune pedane per potere transitare.
    Quadro critico anche in via Galatea, dove alcuni tombini sono stati sollevati dalla pressione dell’acqua piovana, mista alla fognatura, che ha superato il livello del marciapiede.
    Problemi segnalati anche a piazza della Pace, nel quartiere di Borgo Vecchio, in via Messina Marine e nell’area di Acqua dei Corsari.
    Il maltempo e la mancata manutenzione hanno peggiorato ulteriormente le condizioni del manto stradale e dei marciapiedi : in ogni quartiere, da via Libertà sino alla periferia, si vedono scene che fanno accapponare la pelle.
    Copertoni squarciati, paraurti spaccati, semiassi piegati, biciclette e motori scassati, monopattini inservibili..
    Da viale Venere a via Crispi le pattuglie dell’Infortunistica della polizia municipale hanno dovuto raccogliere decine di denunce e fare diversi rilievi .
    Incidenti la cui responsabilità rischiano di ricadere sulle casse vuote dell’ amministrazione comunale .
    Per finire , la 32esima edizione della “Qualità della vita” del Sole 24 Ore ha fatto precipitare Palermo alla 95° posizione.
    Eppure nonostante questi disastri, il sindaco Orlando e la sua ciurma di assessori scalcagnati, continuano imperterriti a guidare la città verso…..il baratro.

  7. Orazio

    Scendo sul tuo campo di giagulatorie fuori tema (per le quali sei imbattibile) solo per dire che la storia secolare di Palermo è piena zeppa di episodi di “riemersione” del Papireto, tradizionalmente chiamato “il fiume del maltempo” e quindi tal efium eriemergerà anch eil giorno in cui Angela Merkel diventerà sindaco di Palermo. Altro che Orlando. E tocco ferro. Peccato che in tanti vi divertiate in questi casi.

    Poi ch ePalermo sia avanti a pressochè tutte le città siciliane per me non è una consolazione, per quelli come te è invece una notizia sulla quale sciacallare.

  8. punteruolorosso

    @belfagor, vedrai che il nuovo sindaco di centrodestra e lega risolverà tutto. la ega non è più quella di una volta. ora ama il sud. lo adora.
    @orazio, ci sono quelli che se la prendono con orlando e quelli che se la prendono con i cambiamenti climatici. a seconda della generazione in cui sei nato, può essere colpa dell’una o dell’altra cosa. l’importante è dire cose scontate.
    mia nonna è nata fra via matteo bonello e via alla gioia mia. una volta ha voluto che ce la portassi, ma poi non ce la siamo sentiti di citofonare. ha sempre votato dc e poi berlusconi. di orlando diceva: “orlandu furiusu, etta un piritu e fa un pirtusu”. è morta nel 2012 in una casa della zisa.

  9. Orazio

    Ho finalmente avuto il tempo di fare una passeggiata in centro e con l’occasione ho visitato le bancarelle.

    Non danno senso di oppressione, non sono particolarmente brutte nè particolarmente belle, diciamo sono normali e decorose, non ostacolano l’accesso ai negozi.

    Ora io dico: se via Ruggiero Settimo è una via a vocazione commerciale, perchè dovrebbero essere fuori posto delle strutture in linea con questa vocazione? Solo se, appunto, si tratta di una guerra di posizione tra associazioni di categoria, di cui una tipicamente legata ai peggiori “professionisti” dell’anti-orlandismo.

    Farei pure notare che mercatini del genere sono ovunque in Europa e che nessuno se ne lamenta. Poi capisco che “i problemi sono ben altri” ma è pure vero che se uno ha problemi può benissimo starsene a casa invece di contagiarli al resto del mondo. Perchè qui più che i problemi di Palermo, quel che rileva – a mio avviso – sono i problemi personali di qualcuno o di tanti perennemente nemici della contentezza.

    Poi capisco Dell’Oglio: al netto della guerra di posizione (che per me è il movente) lui pensa elevato e personalmente posso pure essere d’accordo nel merito, però se le cose che ha detto lo avesse dette un orlandiano gli stessi che oggi lanciano giagulatorie e pianti lo avrebbero definito radical-chic. 🙂

    Buone compere a tutti.

  10. vicchio65

    Forse (forse…) per Natale si riuscirà a riaprire i famigerati porticati di via Mariano Stabile per una “Cittadella dell’Artigianato”.
    Il degrado del luogo, purtroppo, è legato ad una storia che lo accomuna alla Gallerie delle Vittorie, ossia se la proprietà è pubblica o privata.
    E siccome i lavori di ripristino, come è stato accertato, sono significativi, forse (forse…) si proverà a operare con interventi limitati di messa in sicurezza, così da consentirne un utilizzo per il prossimo Natale.
    Poi girano i soliti rendering del progetto complessivo, ma di rendering ne abbiamo le “palle di Natale” piene!!! 🙂 🙂

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